Editoriale numero 15
A tutti, buon 2019. Iniziamo questo nuovo anno con lo speciale sul Bassotto, cane dalle origini antichissime ma tuttora in auge. Il primo servizio tratta la sua particolare struttura fisica, confrontandola con quella di specie animali selvatiche – mustelidi ma anche canidi – che dal fatto di avere un corpo lungo e zampe corte hanno avuto un evidente vantaggio evolutivo. Poi diamo spazio al Bassotto nell’arte, con particolare riferimento ai fumetti, alla letteratura e al cinema. Abbiamo affrontato questa razza anche dal punto di vista storico, con aneddoti poco conosciuti ed evidenziando alcune inesattezze che continuano a circolare non solo in non pochi siti internet di allevatori della razza ma persino in testi specifici. Vista la lunghezza di questo tema, abbiamo dovuto suddividerlo in due servizi. Poi facciamo un balzo verso l’affascinante Tibet, prima sfatandone alcuni aspetti diffusi artatamente nel villaggio globale e poi arrivando al punto e cioè il Mastino Tibetano, antico, ottimo e valido cane caduto purtroppo in disgrazia in quell’area (e non solo lì) dopo i grandi successi di vendita del passato e le assurdità selettive dettate dalla moda, dalla ricerca del guadagno e dello status symbol a ogni costo. Oggi, crollata la richiesta, sono stati abbandonati in gran parte e a decine di migliaia vivono miseramente come randagi, venendo sovente brutalmente massacrati dalla popolazione e dalle autorità. Una parte si sono inselvatichiti...
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